Il racconto riguardante le scuole non è ancora terminato, anche se con il progetto per non vedenti di Pokhara non vi parliamo di educazione classica, quella cioè che porta dapprima a imparare a leggere e scrivere, e poi via via ad acquisire conoscenze di vario genere e vario livello. Cambiamo orizzonte. Provate ad immaginare piccoli villaggi, disseminati sulle colline nepalesi fino quote anche elevate, 3000 – 3500 metri, connessi tra loro solo da sentieri percorribili a piedi ed abitati perlopiù da contadini. Qui l’handicap rappresenta per chi ne è colpito un serissimo problema, in quanto spesso la struttura sociale ed economica non è in grado di supportare quella che nel linguaggio crudo, ma comune, è detta “una bocca in più da sfamare”. All’inizio del nostro supporto a questo progetto vi avevamo già parlato di Mr Khom Raj Sharma ma è bello e doveroso ricordare chi è quest’uomo: non vedente, molto anni fa incontrò un escursionista americano, che, consapevole della situazione e probabilmente colpito dalla mente acuta di Khom, decise di fargli frequentare un corso di informatizzazione di base a Kathmandu, presso una scuola apposita. Khom si rese immediatamente conto della fortuna che aveva avuto e dopo aver lavorato, viaggiato negli Stati Uniti, e creato una rete di solidarietà attorno al problema dei non vedenti, decise di avviare nel 2009 un proprio progetto a Pokhara, creando con altre nove persone non vedenti l’Inclusion Empowerment Center Nepal (IEC), associazione impegnata a sostenere i disabili nei loro sforzi verso l’indipendenza, a sensibilizzare enti pubblici, privati e la popolazione in generale su questo argomento. L’IEC è l’unico centro di questo tipo fuori Kathmandu, in un’area in cui si stima vi siano 1500 persone non vedenti, che nei propri villaggi non hanno speranze. I modi per sostenere questo progetto sono molti, donare computer e registratori, sostenere le spese amministrative e di affitto, fare volontariato insegnando informatica od inglese, creare eventi per diffondere la conoscenza del centro, e finanziare i corsi degli studenti veri e propri. Questo è quello che Eco Himal fa da anni; grazie al vostro sostegno sono ormai qualche decina gli uomini e le donne che hanno potuto frequentare i corsi di primo e secondo livello, e molti di loro hanno trovato lavoro! Non è stupendo?

A presto, con altre storie, idee, progetti!